Chi non ha mai organizzato un torneo di calcetto aziendale alzi la mano! L’avete fatto, lo sappiamo! L’avete anche spacciato per un team building sportivo tra i corridoi della vostra azienda. Che vi possino!!!
Ebbene sappiate che il vostro intento non è stato del tutto sbagliato: siete andati vicini all’organizzare un team building. In realtà svolgere un’attività sportiva aziendale – benché possa essere un’esperienza di gruppo divertente – non garantisce l’attivazione delle dinamiche di cambiamento e miglioramento del gruppo proprie invece delle attività di team building aziendale.
Non fa niente, vi perdoniamo. Però sbagliare è lecito mentre perseverare è diabolico! Scopriamo quindi insieme dove avete sbagliato così la prossima volta, anziché organizzare un gioco sportivo, organizzerete un vero team building aziendale… e diffiderete da chi vi vorrà vendere la partita di calcetto come must have delle attività di team building.
COME È NATA L’ESIGENZA DI ORGANIZZARE UN TEAM BUILDING SPORTIVO
LIVELLO UNO: LA CENA AZIENDALE
Vi siete accorti ormai da tempo immemore che nel vostro ufficio aleggia un clima assai ventoso… tira un’ariaccia insomma. I vostri collaboratori non fanno gruppo, ognuno va per la sua strada e non vedono l’ora di finire il compito assegnatogli per andarsene a casa. In apparenza convivono amabilmente nello stesso reparto, si salutano, sono cordiali e cortesi fra loro. Ogni tanto vi sarà pure capitato di sorprenderli insieme al distributore di caffè e di aver pensato che forse vi state sbagliando, eppure è evidente che tra loro non condividono molto soprattutto dal punto di vista lavorativo, non si coordinano e spesso fanno il doppio del lavoro perché non si sono capiti.
Avete quindi provato con una cena aziendale che tuttavia è risultata un mortorio: qualcuno un po’ brillo è riuscito in qualche modo ad animare la serata ma i più non si sono nemmeno presentati addicendo le solite scuse: “sai com’è, i bambini piccoli…”, “…è che abito fuori città”. C’è anche chi è stato colpito da un malore improvviso – quanto provvidenziale – e ha avvisato all’ultimo. Un vero disastro per dirla con franchezza!
Basta bisogna intervenire! Avrete sicuramente pensato dopo questa sconfitta e l’unica soluzione per correre ai ripari è stata quella di organizzare una giornata lavorativa un po’ diversa dal solito in cui poter svolgere un’attività di gruppo per sbloccare un po’ la situazione…
LIVELLO DUE: IL TORNEO DI CALCETTO AZIENDALE
Valutando la componente fortemente maschile (e già incominciamo bene … tagliamo fuori la componente femminile!) avrete pensato immediatamente ad un bel un team building a tema sportivo, magari pure agonistico, per risvegliare l’apatia che accompagna i vostri collaboratori ogni giorno nel varcare la soglia dell’azienda: un bel torneo di calcetto!
Senza nulla togliere ai giochi sportivi di gruppo sappiamo per certo che in ogni sport un gruppo di giocatori può essere un team. Anzi, nell’immaginario comune “il team” è una squadra sportiva. Ma la domanda che vi dovete porre è: siamo proprio sicuri che un team sportivo è anche squadra di lavoro efficace?
La differenza fondamentale tra un gruppo di amici che organizza una partita di calcetto e un gruppo di lavoro aziendale è che nel gruppo di lavoro c’è un obiettivo chiaro, una mission condivisa, un modo di “giocare” consapevole in cui le procedure adottate sono le stesse e sono esplicitate, in cui una chiara distinzione dei ruoli accettati e condivisi fa davvero la differenza! Questi ingredienti nel gruppo di amici sono assenti e pertanto non potrai organizzare solo una semplice partita di calcetto – come da bambini – in cui tutti correranno come demoni dietro ad una palla, dovrà essere per forza un’attività maggiormente strutturata.
È per questo motivo che vi vediamo mentre prendete carta e penna per definire almeno i ruoli di ciascuno dei vostri colleghi proprio come in azienda quindi cominciate a scrivere: Mario Rossi farà il portiere non gli andrà ma ha un buon carattere non si lamenta mai, Tizio, Caio e Sempronio faranno gli attaccanti perché sono sempre così esuberanti almeno avranno ragione di sfogarsi, al centro campo invece ci mettiamo Gaspare e Melchiorre e poi in difesa… adesso si che funzionerà tutto!!! Sentite di avere in mano la soluzione vincente, siete certi che sarà un’esperienza di gruppo davvero divertente e stimolante! Tutti scopriranno il forte spirito di squadra che li lega e da domani in azienda andrà sicuramente meglio perché attraverso questa semplice attività di gruppo riusciranno a capire il significato che dietro di esso si celava… almeno sperate che questo avvenga.
LIVELLO TRE: LA CONSAPEVOLEZZA
Eravate convinti che il gioco di squadra andasse inteso anche come metodo di lavoro con le sue regole delle quali ognuno è consapevole e che non fosse sufficiente che tutti tirassero la palla dalla stessa parte. Però quello che è successo durante la partita vi ha davvero sconvolto: ad un certo punto Mario Rossi – il portiere – non è riuscito a parare e questo ha sollevato numerose critiche e improperi contro gli avversari (che sono sempre colleghi). Mario si è fatto pure male: non era allenato, erano anni che non giocava a calcetto che poi tutto sommato gli faceva pure schifo perché col suo carattere passivo anche da bambino lo mettevano in porta! Vi state accorgendo immediatamente che quello che doveva essere un gioco sportivo divertente si è trasformato in una bolgia infernale.
Qualcosa non ha funzionato: tutti cercano i colpevoli di quel gol che ha fatto far male pure al povero Mario!!! In un attimo vi è passata davanti agli occhi la stessa situazione che si crea spesso in ufficio quando succede un imprevisto che immediatamente fa scattare la ricerca del “colpevole” scagionandosi ognuno al grido di “non è di mia competenza”!
Insomma vi rendete conto come l’organizzazione di questo team building sportivo vi abbia portato lontano con inutili filosofismi che vi hanno rubato tempo e denaro e che purtroppo vi hanno tratto in inganno solo ad esperienza di gioco conclusa: dietro un gioco di gruppo di tipo sportivo non si nasconde un team building sportivo questa è la verità…
LIVELLO QUATTRO: LA SOLUZIONE
Avete capito adesso perché non era l’attività sportiva di gruppo giusta da svolgere? Avresti dovuto pensare ad un vero team building sportivo e non al solito fai da te o al primo promoter che vi vende fischi per fiaschi!
La prossima volta affidatevi a dei professionisti dove per professionisti intendiamo società composte da molteplici figure professionali il cui lavoro è studiare e applicare metodologie che permettono ai partecipanti di migliorare davvero la propria capacità di lavorare in gruppo. Con le dovute metodologie, e seguiti da esperti team trainer che possono intervenire se il team – sotto pressione – entrano in area di stress, i team building sportivi potranno diventare una metafora di lavoro di gruppo diventando quindi parte integrante di un processo d’apprendimento e di crescita per tutti i tuo collaboratori.
Ciò che lo staff della Made In Team propone con esperienze sportive per gruppi aziendali è scalfire uno dei principali problemi che si riscontrano ancora oggi nella stragrande maggioranza delle aziende: la naturale propensione verso la ricerca della colpevolezza, l’accusare l’altro di non fare o sbagliare qualcosa, senza fare niente per proporre possibili soluzioni o alternative in modo da minimizzare il problema e al contempo offrire uno spunto di crescita.
È su questo tema – la responsabilizzazione collettiva – che vertono le attività di Team Building della Made in Team
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ALCUNE ATTIVITÀ DI GRUPPO PER AZIENDE CHE POSSIAMO ORGANIZZARE
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